È per questo che Marevivo, la fondazione ambientalista italiana da sempre impegnata nella tutela degli ecosistemi marini, presenta in occasione dell’Earth Day 2025 i suoi Dieci hotpoints sul mare: dieci temi chiave per comprendere quanto il destino del nostro futuro sia profondamente legato al destino del mare.
“Il mare è il liquido amniotico del nostro Pianeta”, ricorda la presidente di Marevivo, Rosalba Giugni. “Eppure, è trattato come una discarica o una zona franca. È tempo di cambiare visione: la transizione ecologica deve partire dal mare”.
1. Clima: il mare come regolatore del Pianeta
Gli oceani assorbono circa il 30% della CO₂ prodotta dalle attività umane e generano oltre il 50% dell’ossigeno che respiriamo. Regolano le temperature globali, influenzano le precipitazioni e le correnti. Senza oceani sani, il sistema climatico globale si squilibra.
2. Biodiversità: un pianeta che vive sott’acqua
Il mare ospita oltre il 90% dello spazio abitabile del pianeta. Le barriere coralline, le mangrovie e gli abissi marini sono scrigni di biodiversità, oggi minacciati dalla pesca eccessiva e dalla distruzione degli habitat.
3. Rifiuti: oceani trasformati in pattumiere
Ogni anno finiscono in mare circa 10 milioni di tonnellate di plastica. Dai rifiuti solidi alle microplastiche, fino agli inquinanti chimici e farmaceutici: stiamo contaminando gli oceani con effetti devastanti per la fauna marina e, a catena, per la nostra salute.
4. Alimentazione: un’eredità che stiamo sprecando
Il mare è una delle ultime fonti naturali di cibo non coltivato. Ma la pesca intensiva e l’acquacoltura non sostenibile stanno mettendo a rischio le risorse ittiche. Se non cambiamo rotta, la sicurezza alimentare sarà a rischio.
5. Energia: il potenziale blu della sostenibilità
Onde, maree, vento e sole offrono energia pulita e inesauribile. Con le giuste tecnologie, potremmo alimentare il futuro senza distruggere gli ecosistemi marini, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.
6. Trasporti: il mare come arteria del mondo
Oltre l’80% delle merci globali viaggia via mare. Ma il traffico navale porta con sé anche emissioni, rumore, cementificazione e specie invasive. Serve ripensare la logistica marittima in chiave sostenibile.
7. Salute: il mare ci cura
Vivere vicino al mare fa bene: clima più mite, aria più pulita, più vitamina D. Ma c’è di più: le molecole marine sono alla base di innovazioni farmaceutiche cruciali, dal cancro alle infezioni virali.
8. Guerre: la distruzione invisibile
Conflitti armati, armi disperse nei fondali, inquinamento bellico: il mare paga un prezzo altissimo anche quando la guerra è tra uomini. E i suoi danni spesso restano invisibili e a lungo termine.
9. Legislazione: leggi fragili per un mare senza difese
Fuori dalle acque territoriali, il mare è “terra di nessuno”. Le leggi internazionali sono deboli e spesso non rispettate. Serve una governance globale efficace, per salvare un bene comune che non conosce confini.
10. Tecnologia: progresso o prelievo?
Le tecnologie hanno migliorato la nostra vita, ma spesso a scapito del mare. Dai sistemi di pesca sempre più aggressivi agli impianti che sfruttano l’acqua marina per raffreddare i data center, stiamo spingendo il mare oltre i suoi limiti.
Solo una transizione ecologica “blu” può salvarci
Marevivo sottolinea che il cambiamento passa da quattro pilastri fondamentali: biodiversità, energia, alimentazione, economia circolare. E li racconta attraverso la campagna “ONLY ONE – One Planet, One Ocean, One Health”, diffusa anche a bordo delle navi scuola della Marina Militare Palinuro e Amerigo Vespucci.
La crisi climatica non è una sfida astratta: è una questione di sopravvivenza. E non potremo affrontarla se continuiamo a voltare le spalle al mare. Perché, semplicemente, senza un mare sano, non ci sarà un futuro per l’uomo sulla Terra.